Codice Fiscale: 97508700586


COCCIDIOSI

lunedì 29 dicembre 2008

PIU' IGIENE PER FIDO

Per una buona profilassi si deve tener conto delle normali regole di igiene e pulizia, nonché del grado di affollamento degli animali soprattutto in spazi ristretti come i canili.

I Coccidi sono piccoli protozoi intestinali, appartenenti al subphylum degli Sporozoi, anche detti Apicomplexa per la presenza di un complesso apicale di attacco e perforazione utile per penetrare all'interno dell'ospite. Infatti, essi sono caratterizzati dal compiere alcune fasi del loro ciclo vitale in sede intracellulare ed anche la loro riproduzione presenta aspetti diversi: ci sono due fasi asessuali, schizogonia e sporogonia, che ne assicurano rispettivamente moltiplicazione e maturazione, ed una fase sessuale, la gametogonia, che produce spore, cioè forme di resistenza ambientale. Fra questi parassiti, i responsabili delle coccidiosi dei cani sono rappresentati dal genere Isospora ed i più comuni sono I. canis ed I. ohioensis.

Epidemiologia e Immunità

Le condizioni ottimali per la diffusione delle infezioni da Isospora sono rappresentate dalle lettiere permanenti, soprattutto quando condizioni di affollamento facilitano la trasmissione del parassita. Tuttavia, sembrerebbe anche che questi parassiti si comportino da agenti opportunisti, causando patologia in concomitanza di infezioni virali o in situazioni di riduzione dell'efficienza del sistema immunitario. Comunque sia, a seguito di tale infezione, si sviluppa sempre l'immunità, sebbene vari con la specie.

Ciclo Vitale

Il ciclo vitale dei coccidi è normalmente diretto, cioè fecale-orale: il cane può infettarsi ingerendo delle spore mature dall'ambiente esterno, che vengono rilasciate immature con le feci di un altro cane infetto, ma che, col tempo, maturano all'esterno. Tuttavia, si hanno evidenze in cui il rapporto predatore-preda gioca un ruolo importante. Ad esempio, i cani potrebbero acquisire l'infezione dai tessuti di roditori portatori di parassiti, durante la predazione.

Patologia e Trattamento

Le infezioni da Isospora determinano alterazioni della mucosa intestinale, la cui gravità dipende dalla densità dei parassiti e dalla loro localizzazione a livello di tale mucosa. Infatti, nelle infezioni gravi sostenute da specie localizzate profondamente, la distruzione della mucosa è così massiccia da provocare emorragia, mentre nelle infezioni più lievi e superficiali, il danno consiste in una semplice riduzione dell'assorbimento e dell'utilizzo dei principi nutritivi della dieta da parte della mucosa intestinale. Va comunque sottolineato che, nel cucciolo, le sindromi possono essere piuttosto gravi e di difficile controllo clinico. Il trattamento dovrebbe essere effettuato tempestivamente dopo la diagnosi, al fine di non creare focolai epidemici. La cura, in genere, consiste nella somministrazione veterinaria di antiparassitari, per lo più farmaci coccidio-statici o preparati anticoccidici.

Diagnosi e Profilassi

La diagnosi si basa essenzialmente su esami coprologici, andando a ricercare le spore all'interno del materiale fecale. Per una buona profilassi, invece, si deve tener conto delle normali regole di igiene e pulizia, nonché del grado di affollamento degli animali soprattutto in spazi ristretti come i canili.


COCCIDIOSI DEL GATTO


I responsabili delle coccidiosi dei gatti sono rappresentati dal genere Isospora ed i più comuni sono
I. felis ed I. rivolta
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Epidemiologia & Immunità

Le condizioni ottimali per la diffusione delle infezioni da Isospora sono rappresentate dalle lettiere permanenti, soprattutto quando condizioni di affollamento facilitano la trasmissione del parassita. Tuttavia, sembrerebbe anche che questi parassiti si comportino da agenti opportunisti, causando patologia in concomitanza di infezioni virali o in situazioni di riduzione dell’efficienza del sistema immunitario. Comunque sia, a seguito di tale infezione, si sviluppa sempre l’immunità, sebbene vari con la specie.

Ciclo Vitale

Il ciclo vitale dei coccidi è normalmente diretto, cioè fecale -orale: il gatto può infettarsi ingerendo delle spore mature dall’ambiente esterno, che vengono rilasciate immature con le feci di un altro gatto infetto, ma che, col tempo, maturano all’esterno. Tuttavia, si hanno evidenze in cui il rapporto predatore-preda gioca un ruolo importante. Ad esempio, i gatti potrebbero acquisire l’infezione dai tessuti di roditori portatori di parassiti, durante la predazione.

Patologia & Trattamento

Le infezioni da Isospora determinano alterazioni della mucosa intestinale, la cui gravità dipende dalla densità dei parassiti e dalla loro localizzazione a livello di tale mucosa. Infatti, nelle infezioni gravi sostenute da specie localizzate profondamente, la distruzione della mucosa è così massiccia da provocare emorragia, mentre nelle infezioni più lievi e superficiali, il danno consiste in una semplice riduzione dell’assorbimento e dell’utilizzo dei principi nutritivi della dieta da parte della mucosa intestinale. Va comunque sottolineato che, nel cucciolo, le sindromi possono essere piuttosto gravi e di difficile controllo clinico. Il trattamento dovrebbe essere effettuato tempestivamente dopo la diagnosi, al fine di non creare focolai epidemici. La cura, in genere, consiste nella somministrazione veterinaria di antiparassitari, per lo più farmaci coccidio-statici o preparati anticoccidici. Nel gatto possono risultare efficaci sulfamidici come la solfametopirazina e la sulfadimidina.

Diagnosi & Profilassi

La diagnosi si basa essenzialmente su esami coprologici, andando a ricercare le spore all’interno del materiale fecale. Per una buona profilassi, invece, si deve tener conto delle normali regole di igiene e pulizia, nonché del grado di affollamento degli animali soprattutto in spazi ristretti come gattili e colonie feline.

A cura della Dr.ssa Maurizia Pallante

FONTE: www.vet-in-time.it