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I pericoli del Natale

venerdì 28 novembre 2008

PRECAUZIONI CONSIGLIATE DALLA

"
VETERINARIA GIUSTINIANA"

Siamo alle porte di Dicembre e già si inizia a respirare l’atmosfera natalizia. Anche per i nostri amici a quattro zampe sta arrivando il Natale, con tutti i pericoli che purtroppo per loro questo comporta.

Facciamo una carrellata:

Il primo pericolo è rappresentato dalle grosse tavolate delle feste.

In un’atmosfera allegra e gioiosa infatti può capitare che, per condividere la gioia familiare anche con Fido e Micio, si allunghino deliziosi bocconcini e avanzi dalle tavole…Niente di più sbagliato. Il periodo di feste infatti è caratterizzato, nei pronto soccorso veterinari, dall’aumento dei pazienti che manifestano vomito e diarrea (e nei casi più gravi “pancreatite”) in seguito all’ ”assaggio” di zampone con lenticchie, salsicce, panettoni ultrafarciti e intingoli straconditi vari. Dei pericoli dell’ingestione di cioccolato mi sono già dilungata in un precedente articolo. Mi limito a ricordare che l’ingestione (intossicazione) può essere non del tutto casuale, quando è il proprietario a gratificare Fido con un cioccolatino, ma a volte è lo stesso Fido che, trovandosi da solo con una bella stecca di torrone al cioccolato a disposizione, decide di autogratificarsi (a volte ingurgitando anche la confezione), per cui attenzione a non lasciare dolcetti a portata di cane (e gatto). Altra possibile fonte di intossicazione per i nostri amici sono alcune tra le classiche piante decorative che si tengono in casa o in giardino in questo periodo.

Un grande classico, la “stella di natale” (Euphorbia) può causare, quando ingerita dai nostri animali, irritazione della bocca, della gola e dell’esofago, tosse, conati di vomito e spesso i proprietari notano che il loro animale tenta di sfregarsi il muso con le zampe. A volte possono comparire vomito e diarrea. La terapia è sintomatica e se l’ingestione è stata recente può essere utile lo svuotamento gastrico mediante lavanda gastrica, ma ovviamente la migliore terapia è prevenire l’ingestione.

Sebbene più rara, anche l’ingestione di agrifoglio (Ilex) conosciuto anche come pungitopo può creare qualche problema ai nostri animali. L’ingestione sia delle foglie che delle bacche può dare vomito, diarrea e alterazioni neurologiche.

Tra le piante associate al Natale, c’è anche il Vischio (Phoradendron).

Questa è forse la pianta dotata di maggiore tossicità, quindi la mia raccomandazione è di tenerla ben lontana dai nostri amici a quattro zampe, soprattutto se sapete che hanno delle abitudini diciamo “vegetariane”, cioè tendono ad assaggiare tutto quello che di verde gli capita a tiro (di solito sono soprattutto gatti). Sono tossiche sia le foglie che le bacche e in caso di ingestione, anche a distanza di parecchie ore , possono comparire nausea, vomito e diarrea. L’animale può presentare abbassamento della temperatura corporea (di media la temperatura dei nostri animali oscilla intorno ai 38.5°C), dilatazione delle pupille, aumento della sete e la frequenza cardiaca può scendere o salire. Poi possono comparire segni neurologici, come disorientamento, incoordinazione, ipereccitabilità, ma anche convulsioni e coma. A volte i proprietari notano anche che il loro animale mostra difficoltà a respirare. La terapia deve essere tempestiva. Se l’ingestione è avvenuta da poco il veterinario potrà decidere di procedere a una lavanda gastrica e quindi sarà necessario istituire una corretta terapia fluida e sintomatica. La morte in caso di abbondante ingestione di vischio purtroppo non è infrequente.

Finito con la botanica vorrei spendere due parole anche su altri addobbi tipici del periodo.

A chi ha la passione del Presepe raccomando di tenere lontani bue, asinello, pastorelli e tutte la altre sacre Figure dalle fauci irriverenti di cani e gatti che, magari considerandoli solo dei giochi, potrebbero inavvertitamente (o volontariamente) ingurgitarli, con tutte le noiose e purtroppo a volte gravi sequele che l’ingestione di un corpo estraneo può causare.

Stessa considerazione per gli addobbi dell’albero di Natale. Non è raro che Fido scambi le palline che decorano l’albero per la pallina che gli fate inseguire la domenica al parco… Nel migliore dei casi distrugge l’albero per tirarle giù, nel peggiore riesce anche ad ingoiarle.
Sia che le abbia precedentemente rotte (creando pericolosi frammenti affilati), sia che le abbia ingerite intere (quando le dimensioni lo consentano), l’unica cosa da fare è andare dal veterinario. Sarà poi lui a decidere come procedere per evitare gravi conseguenze.

Un ultimo avvertimento soprattutto per i proprietari di gatti che hanno l’abitudine di addobbare l’albero di Natale.

Avete presente quelle decorazioni lunghe, sottili e di colori metallizzati che si utilizzano spesso per decorare l’albero? Qualcuno li chiama anche “capelli d’angelo” o “stelle filanti”. Purtroppo molto spesso queste decorazioni esercitano sui mici un fascino irresistibile. Non solo giovani micetti, ma anche gatti di una certa età non resistono alla tentazione di giocarci e quasi immancabilmente finiscono con il metterli in bocca. Capita che li ingoino interi come spaghetti

A questo punto spesso accade che un capo del il filo, lungo e resistente, si ancori ad un tratto del tubo gastroenterico del gatto (non di rado si incastra sotto la lingua), mentre l’altro capo procede. Senza farla troppo lunga l’intestino si muove attraverso onde che procedono tutte nella stessa direzione. Se nell’intestino c’è un oggetto lungo che non può procedere con queste onde, l’intestino stesso si “ammucchia” su questo oggetto come una fisarmonica. I danni possono essere gravissimi. Di solito i primi sintomi sono saltuari episodi di vomito, ma il gatto, almeno nei primi tempi, sembra stare bene. Poi il vomito diventa più frequente e spesso il micio smette di mangiare. Se non si riesce a capire tempestivamente il problema e non si interviene velocemente (mediante rimozione del filo tramite chirurgia), il gatto rischia la vita. Le complicazioni infatti sono peritonite, invaginamenti intestinali (cioè un tratto di intestino scorre dentro un altro), lacerazioni e necrosi intestinali e alla fine purtroppo la morte.
Quindi se avete dei gatti in casa fate attenzione a come decorate l’albero e controllate che il vostro micio non presti troppe “morbose” attenzioni alle decorazioni.

Sperando che queste raccomandazioni non vi abbiano eccessivamente angosciati o preoccupati, ma che piuttosto ci aiutino (voi proprietari e noi veterinari) a passare delle feste tranquille, ne approfitto per fare a tutti gli auguri di Buone Feste da parte di tutto lo staff dell’ambulatorio.

Tendetemi le mani...

Amici vicini e lontani, vi chiedo aiuto!... Una vita dedicata al benessere animale ha un percorso difficile e faticoso.... esposto al sacrificio e rinuncie continue, credetemi... basta uscire di casa ed incontrare un animale invaso dalla fame e dalla paura, morso da quel maledetto terrorismo chiamato abbandono, ferito nella carne e nell' anima, sì quell'anima istintiva, sicuramente più profonda di migliaia di umani che vagano sulla terra...quegli occhi che chiedono aiuto, a volte l'ultimo grido muto...io, come tutti gli essere sensibili alla vita, non posso fare a meno di tendere una mano, rimandando le esigenze personali, pensandole sempre meno importanti di quegli occhi disperati...sono arrivata, ormai, ad assistere molti animali randagi, non solo i miei prediletti dell'Arca! Non arrivo più con le mie risorse... Vi prego di offrirmi un granello del vostro bene, ne farò tesoro... di donazioni ne arrivano poche, forse perchè sono ancora poco conosciuta... allora vi chiedo medicine, lettini, cucce vecchie, trasportini per i gatti, cibo umido, omogeneizzati, il secco per mia tranquillità e gioia riesco ad acquistarlo direttamente...regalate ciò che ormai non vi occorre più...non immaginereste mai quanto potrebbe essermi d'aiuto, quanto calore e comodità donerete ai miei animali...sterilizzo cani nel mio territorio... certo tendo a dare priorità alle femmine, solo perchè non ho tante risorse per affrontare anche interventi ai maschi...da un mese siamo intervenute per una cagnolotta abbandonata che vive in un canneto...quanto le sarebbe utile una cuccia, ora che piove e la notte fa tanto freddo. Soffro per la mia impotenza, la sera penso, sogno qualcosa che mi faccia realizzare i miei progetti, ma ancora tutto è così lontano, spererò finchè avrò vita ed ora mi rimetto a voi, miei amici virtuali lontani ma vicini nel mio cuore... non fatemi sentire sola, vi prego scrivetemi una mail...fatemi credere che le favole esistono anche tra i grandi...e che l'amore è la forza essenziale del mondo!!!!

Tendenze comportamentali: virtù o problemi di comportamento?

mercoledì 26 novembre 2008

Il legame che abbiamo saputo stringere col cane ha costituito un grosso vantaggio per la nostra specie. Chi ha provato almeno per una volta a dormire all'aperto in un bosco sa perfettamente cosa accade durante la notte alla nostra mente. Il nosro cervello aumenta le capacità di percezione, soprattutto per quanto riguarda l'udito. Non riusciamo a vedere gli animali notturni mentre si muovono, cacciano o vengono predati, ma il nostro sistema nervoso è ben programmato per questo genere di situazioni. Amplifica i suoni. E mentre sei con gli occhi bene aperti l'immaginazione si fa molto molto fantasiosa. Quando ti abitui a tutti quei suoni normalmente sei grato di avere lì con te un cane. Sebbene sia in un luogo sicuro ti senti davvero tale perchè sai che il suo udito e le sue capacità di avertire pericoli è più sofisticata della tua.

Ecco uno dei vantaggi dell'aver addomesticato il lupo. Un tempo il comportamento di dare l'allerta e aggredire gli instrusi era considerata una virtù nei cani.

Ma quella che una volta era una virtù oggi è diventata una seccatura. La gente sfoglia una rivista di settore e sceglie un cane di razza come fosse un divano.

Se compri un border collie ad un certo punto puoi scoprire che pur di tenersi occupato sale sui fornelli a gas per vedere l'effetto che fa. Un lupo cecoslovacco potrebbe, nel corso della sua adolescenza, manifestare la sua vocazione come arredatore d'interni prendendo la poltrona per il bracciolo e portandosela in giro per casa. E' qui che scopri che quando si adotta un cane è più importante valutarne il carattere che l'aspetto, ma è già troppo tardi.

Gli idioti se ne liberano. I vecchi divani si buttano in discarica. Se invece hai la maturità necessaria per imparare dai tuoi errori puoi rivolgerti ad un esperto.

Ma qui c'è la nota più dolente: capita che gli "esperti" scambiano le tendenze comportamentali per problemi comportamentali. E intervengono con una terapia laddove è necessaria una consulenza zooantropologica.

Chi interviene sulla relazione col cane ha una assoluta necessità di capire come si sono evoluti gli schemi comportamentali del cane. Quali differenze possono esserci tra le varie razze e come esse sono legate tra loro: in cosa si somigliano ed in cosa invece sono differenti.

Dalla morfologia di un cane è possibile farsi un'idea del suo carattere, di come vede il mondo e cercherà di rapportarsi alla famiglia in cui vive.

Capisci quante opzioni in più hai a disposizione con una visione del comportamento così ampia ed allo stesso tempo dettagliata?
Opzioni in più significa più risultati.

Conosci meglio il tuo cane. Ognuno di noi ha mille perchè sul comportamento del proprio cane. E' naturale quando ti interessa capirlo a fondo.

Com'è naturale che emergano altri mille perchè su ogni cane che incontri quando sei appassionato di cinofilia, etologia o zooantropologia.

Conoscere a fondo le motivazioni, i tempi ed i processi che hanno permesso l'addomesticamento del lupo e la creazione delle razze non è solo un argomento affascinante, ma permette di andare a fondo nello studio del comportamento del cane. E' un buon modo per cominciare a scalfire la superficie delle credenze comuni sul cane e cominciare un rispettoso viaggio di conoscenza.

A cura di Angelo Vaira

Istruttore cinofilo, Fondatore
ThinkDog

FONTE: La Via degli Animali

Stop agli animali nei circhi, presentata proposta di legge

martedì 25 novembre 2008

Roma, 24-11-08

La decisione su iniziativa di Gabriella Giammanco (Pdl), con un'adesione bipartisan, insieme a Gianluca Felicetti (Lega antivivisezione) e Carla Rocchi (Ente nazionale protezione animali).
Mai più animali costretti a esibirsi nei circhi, a subire addestramenti violenti, a vivere in piccole gabbie e a viaggire per tante ore rinchiusi in piccoli container. Questo l’obiettivo della proposta di legge che riguarda una serie di «norme per la graduale dismissione dell’uso degli animali da parte dei circhi e per il sostegno allo spettacolo circense.
L’iniziativa è stata presentata stamattina, nella sala stampa della Camera, dalla parlamentare del PdL Gabriella Giammanco assieme al presidente della Lega Anti Vivisezione, Gianluca Felicetti, e al presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, Carla Rocchi. Presente anche la giornalista e conduttrice televisiva Licia Colò e l’attore Giorgio Panariello, da sempre molto vicini alle campagne per i diritti degli animali.
«Questa proposta di legge - ha detto Giammanco - non mira alla fine del circo. Anzi, i suoi contenuti artistici sono sicuramente apprezzabili per la presenza di professionisti come giocolieri, trapezisti, illusionisti e acrobati. Ma dice stop all’uso degli animali come principale forma d’intrattenimento. Il circo - ha spiegato - deve sapersi adeguare ai tempi, rispettando quei valori che una società civile vuole vengano rispettati. La sensibilità dei cittadini nei confronti dei diritti degli animali è cresciuta ed è divenuta, ormai, vera e propria acquisizione culturale. È proprio il mancato rispetto da parte dei circhi della dignità, della libertà, della natura degli animali che sta conducendo l’attività circense verso un inesorabile declino».
«La violenza a cui sono sottoposti gli animali del circo - ha sottolineato la parlamentare siciliana del PdL - è continua. Inizia, il più delle volte, con la cattura traumatizzante e prosegue con le condizioni di detenzione». Ecco perchè, ha evidenziato Giammanco, «spesso nei circhi si rilevano situazioni che costituiscono precise fattispecie di reato, penalmente sanzionabili dalla legge 189 del 2004 e dall’articolo 727 del codice penale sul maltrattamento degli animali». «L’obiettivo della proposta di legge - ha detto Giammanco - è quello di prevedere che i finanziamenti del Fondo Unico per lo Spettacolo, al momento assegnati secondo la vecchia legge n.337 del 1968 ai circhi equestri, siano destinati solo ai circhi e agli spettacoli viaggianti che non utilizzano animali. Inoltre la proposta vieta l’ingresso in Italia ai circhi con animali - ha concluso la deputata - e prevede che sia istituita, presso il ministero dell’Ambiente, una commissione che si occupi di gestire la dismissione graduale degli animali dai circhi, decidendo per loro la migliore sistemazione alternativa»
«Ho avuto la fortuna di vedere gli animali nel loro habitat naturale - ha detto Licia Colò - e anche se alcuni grandi circhi dicono che gli animali sono un bene prezioso, il fatto stesso di averli privati della libertà è sufficiente a sostenere che non debbano essere impiegati». Dello stesso avviso Giorgio Panariello che ha evidenziato come «finalmente si fa qualcosa. È possibile vivere di circo anche senza animali, lo dimostra il grande successo del Cirque du Soleil, tant’è che il mio prossimo spettacolo televisivo - ha annunciato l’attore toscano - avrà come autore uno dei grandi artefici del successo del circo canadese».

FONTE: La Zampa.it

La dilatazione e torsione dello stomaco

sabato 22 novembre 2008

Il complesso dilatazione e torsione gastrica, conosciuta anche come GDV (acronimo anglosassone), nella sua forma più frequente, cioè quella acuta, rappresenta un’emergenza veterinaria. Come dice già il nome si tratta di un’alterazione dello stomaco , frequente nel cane e piuttosto rara nel gatto, per cui questo si dilata e ruota intorno al suo asse.

Per capire un po’ meglio questa patologia e quali possono essere alcune delle sue complicazioni può essere utile immaginare (con un certo grado di approssimazione) il primo tratto dell’apparato gastroenterico del cane come una lunga calza con entrambe le estremità aperte. L’esofago, la prima porzione, corre lungo il collo, entra nel torace e alla fine di questo, all’altezza del diaframma, si congiunge allo stomaco. Lo stomaco si può immaginare come un allargamento della calza, che poi tende a restringersi nuovamente passando alla prima parte dell’intestino. Tutte le parti della “calza” sono ovviamente collegate in continuità tra loro, quindi è possibile far passare un qualsiasi oggetto attraverso la prima parte, nell’”allargamento”, fino alla seconda parte .Tenendo a mente questa immagine, potete visualizzare la dilatazione e torsione dello stomaco come un aumento di volume molto marcato della parte di calza che si allarga; così marcato, soprattutto per la presenza di gas, che , all’interno di uno spazio stretto come l’addome del cane, tende a ruotare su se stessa , cosicchè, alla fine, nessun oggetto riesce più né ad entrare né ad uscire da essa.

Il complesso GDV rappresenta un’emergenza veterinaria anche perché non ruota solo lo stomaco, ma anche importanti vasi sanguigni addominali e a volte anche la milza e questo causa gravissime conseguenze sullo stato generale dell’animale. La rotazione può essere da mezzo giro (180°) a un giro completo (360°).
Alcune razze di cani sono particolarmente predisposte alla dilatazione-torsione gastrica: sono di solito le razze grandi, con torace lungo e profondo, come alani, pastori tedeschi, san bernardo, boxer, setter, dobermann, etc.., ma, sebbene più raramente, la torsione può presentarsi anche in cani di altre razze. Non è stato identificato un unico fattore scatenante e questa patologia continua a riconoscere molti fattori predisponenti oltre, come detto, alla conformazione fisica.
Sembra che i cani che mangiano una sola volta al giorno o che comunque ingeriscono grosse quantità di cibo, magari facilmente fermentescibile (pasta, pane, riso, cereali, legumi, …), che bevono molta acqua durante o subito dopo il pasto, che mangiano con eccessiva velocità e voracità, ingurgitando quindi anche molta aria oltre al mangime, che fanno intensa attività fisica a ridosso del pasto, siano maggiormente predisposti. Anche difetti della motilità gastro-intestinale o del transito esofageo o della giunzione gastro-esofagea possano rappresentare fattori predisponenti.
Infine, molti animali vanno incontro alla GDV come complicazione di malattie croniche sottostanti. È di vitale importanza per l’animale che il proprietario riconosca precocemente i sintomi della GDV: di solito l’addome si dilata molto e il cane tenta di vomitare, ma ha spesso solo conati ed elimina non cibo, ma quasi sempre materiale schiumoso biancastro (simile al chiaro d’uovo) e sbava in maniera abbondante. A causa dell’abnorme dilatazione dell’addome e anche del dolore il cane ha difficoltà a respirare normalmente: aumenta allora la frequenza respiratoria e il povero animale tende ad allungare il collo e ad allargare le zampe anteriori per mettersi in una posizione più comoda per respirare meglio. È ovvio che, almeno inizialmente, tutto questo rende il nostro amico molto irrequieto e nervoso. Se il proprietario a questo punto non capisce la situazione di pericolo e non porta immediatamente Fido dal veterinario le probabilità che lui sopravviva diminuiscono rapidamente con il passare del tempo.

L’intervento del medico, accertata la patologia eventualmente anche con l’aiuto di radiografie, consiste intanto nel tentare di stabilizzare il cane attraverso una fluidoterapia mirata e quindi contemporaneamente nel tentare di svuotare e riposizionare lo stomaco. A tale scopo, dopo aver anestetizzato Fido si procede a fargli ingoiare una sonda abbastanza lunga da arrivare nello stomaco; il passaggio della sonda dovrebbe consentire di detorcere lo stomaco, svuotarlo e “lavarlo”(lavanda gastrica). Se questo processo va a buon fine il cane viene risvegliato e nelle 24-36 ore successive viene tenuto sotto controllo per valutare l’insorgenza di complicazioni (che purtroppo sono piuttosto frequenti): aritmie cardiache, problemi coagulativi, infezioni in seguito alla “morte” della parte dello stomaco (e/o della milza) che era torta, ….

La GDV è una patologia che tende a recidivare, per cui di solito si consiglia anche un intervento chirurgico che serve a “fissare” la posizione dello stomaco nell’addome, in modo che non possa più ruotare (ma questo intervento non impedisce che lo stomaco di dilati !!). Questo intervento, chiamato “gastropessi”, viene anche consigliato in urgenza in quelle - per fortuna rare - evenienze in cui il solo passaggio della sonda non svuota lo stomaco o non basta a farlo ritornare a posto.

FONTE: www.veterinariagiustiniana.com

Massacrati 2.300 cani in18 mesi in provincia di Roma

AIDAA: Sono oltre 2.300 i cani massacrati ed avvelenati nella provincia di Roma negli ultimi 18 mesi, il record spetta a Campagnano dove i cani ammazzati ed avvelenati sono stati negli ultimi due anni almeno 700 e di questi una buona parte sono stati ammazzati attraverso l'atroce sistema dei bocconi avvelentati.
Ma oltre a questo fenomeno drammatico c'è la questione del randagismo, fenomeno assolutamente diffuso e preoccupante anche nella regione Lazio dove secondo i dati del MINISTERO DELLA SALUTE nel Lazio ci sono oltre 60.000 i cani randagi liberi, rispetto ai 13,628 cani ospitati nei canili della regione e agli 833.000 cani di proprietà.
Nonostante il fenomeno del randagismo sia assolutamente preoccupante e che questa presenza di cani allo stato brado sia di fatto il motivo principale (anche se non l'unico) del fenomeno degli avvelenamenti che hanno portato a un vero e proprio massacro di cani sia randagi che di proprietà, anche in provincia di Roma vi sono alcune decine di comuni non in regola con i dettami della legge 281/91 che prevede l'obbligo del canile comunale o in convenzione, e l'obbligo del servizio di raccolta dei randagi presenti sul territorio e la loro sterilizzazione.

“I responsabili di tali inadempienza sono i sindaci - ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA - e per questo noi iniziando da Roma chiederemo di incontrare tutti i prefetti delle province Italiane, allo scopo di sensibilizzarli sulla problematica del randagismo e chiedere un loro autorevole intervento per imporre ai 1.600 sindaci italiani recalcitranti il rispetto della legge contro il randagismo. Cominciamo da Roma non solo perchè questa è la capitale, ma perchè qui più che altrove si stà verificando un vero e proprio massacro di cani specialmente nei paesi della campagna romana, massacro che secondo i nostri dati ha raggiunto proporzioni preoccupanti specialmente nel piccolo comune di Campagnano dove sono stati ammazzati 700 dei 2.300 cani che ci risultano essere stati avvelenanti negli ultimi diciotto mesi in tutto il territorio della provincia, compresa la capitale dove a nostro avviso sono stati ammazzati con il sistema dei bocconi avvelenati almeno centocinquanta cani tra randagi e di proprietà solo dall'inizio del 2008”

per info: 3478883546-3926552051

FONTE: www.prontofido.net

Andò in vacanza e lasciò morire il gatto: condannato a 3 mesi

Roma

Tre mesi di reclusione per uccisione di animali ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale: questa la condanna inflitta dal Tribunale penale di Roma a un uomo ritenuto colpevole di aver abbandonato il suo gatto chiuso nell’appartamento con il caldo torrido di agosto, senza cibo nè acqua, lasciandolo morire. Lo riferisce la Lega antivivisezione, ricordando che la vicenda risale all’estate del 2005. Il Giudice Ramazzi - si legge in una nota - ha condannato l’uomo anche a risarcire i danni in favore della Lav, costituitasi parte civile, assistita dall’avvocato Luigi Viglione, e a pagare le spese legali.

I vicini di casa, accortisi della presenza del felino per i continui miagolii, rintracciarono il proprietario chiedendo spiegazioni. L’uomo, che inizialmente aveva comunicato il suo ritorno il giorno stesso, successivamente dichiarò di essere in vacanza e di non voler rientrare per occuparsi del gatto. Quando finalmente le Forze dell’Ordine entrarono nell’appartamento, una piccola mansarda arroventata dal sole, il gatto era disteso sul pavimento ancora agonizzante, estremamente sofferente, disidratato e dimagrito. Nonostante le cure veterinarie prestate, il gatto morì la notte stessa a causa della estrema disidratazione.
«Gli animali domestici che abitano le nostre case necessitano di assistenza, acqua e cibo, spazi adeguati e affetto sincero come ogni essere vivente: la loro vita dipende da coloro che decidono di ospitarli in casa e questa scelta è un’assunzione di responsabilità, ogni giorno dell’anno: una considerazione che può sembrare ovvia, ma i frequenti casi di abbandono di animali, in casa, nell’automobile o per strada, dimostrano che il rispetto dei diritti degli animali non è ancora patrimonio di tutti - dichiara Gianluca Felicetti, presidente della Lav - Questa condanna è importante, ottenuta grazie alla riforma del Codice penale introdotta nel 2004 dalla legge 189 in materia di maltrattamenti e uccisione di animali, e ci auguriamo possa scoraggiare comportamenti tanto superficiali ma colpevoli da arrecare danno alla vita altrui».

FONTE: La Zampa.it

Scompartimento ad hoc per le razze di qualunque taglia

mercoledì 19 novembre 2008

ROMA 18-11-2008

Via libera ai cani in treno ma stop alle razze ritenute pericolose. Inoltre, scompartimento ad hoc per le razze di qualunque taglia. Questa la nuova disciplina di Trenitalia, che partirà dal prossimo 1 dicembre. Le norme sono state presentate questa mattina alle Ferrovie dello Stato, alla presenza del sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, e del sottosegretario al Turismo, Michela Brambilla, insieme ai dirigenti di Trenitalia e Ferrovie dello Stato.

In particolare, dal 1 dicembre prossimo i cani di piccola taglia, i gatti e gli altri piccoli animali da compagnia sono ammessi gratuitamente su tutti i treni nell’apposito trasportino.

I cani di qualunque taglia, muniti di museruola e guinzaglio, sono ammessi sui treni Ic Plus, Ic ed Espressi a pagamento, nell’ultimo scompartimento (negli ultimi sei posti delle carrozze a salone) dell’ultima carrozza di seconda classe. Il posto di fronte al viaggiatore con il cane non è prenotabile da un altro cliente.

Per quanto riguarda i cani reattivi, quelli appartenenti a razze ritenute pericolose non sono ammessi. È obbligatorio per tutti i cani ammessi al trasporto il certificato di iscrizione all’anagrafe canina. Sono le 17 razze canine considerate pericolose, una "lista nera" stilata per la prima volta nel 2003 dall’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, e poi rimaneggiata negli anni.
Nella lista, la cui ultima versione risale all’ordinanza del ministero della Salute, firmata nel gennaio 2008 dall’ex ministro Livia Turco, figurano American Bulldog, cane da pastore di Charplanina, cane da pastore dell’Anatolia, cane da pastore dell’Asia centrale, cane da pastore del Caucaso, cane da Serra da Estreilla, Dogo Argentino, Fila brazileiro, Perro da canapo majoero, Perro da presa canario, Perro da presa Mallorquin, Pit bull, Pit bull mastiff, Pit bull terrier, Rafeiro do alentejo, Rottweiler, Tosa inu.

FONTE: La Zampa.it

Quanta pioggia! Che si fa?

martedì 18 novembre 2008

Eccolo lì. Sotto l'acqua. Il mio migliore amico e fratello mi guarda con quell'aria che vuol dire "possiamo tornare in auto adesso?!".

Tutt'altra cosa rispetto a quando un'ora prima abbiamo parcheggiato ed ho aperto il portellone: al mio permesso è saltato giù ed ha corso, libero, causando sprizzi d'acqua ad ogni balzo, con i goccioloni di pioggia sulla faccia e l'erba fradicia ad inzuppare il pelo fra le dita.

L'odore dell'erba e di pioggia è quello su cui mi soffermo, come ad entrare, seppur per breve tempo, nel mondo dell'olfatto, così spesso trascurato da noi umani e così tanto vissuto dai nostri amici cani.

Molti miei clienti e amici quando piove trascurano la bellezza di quanto possa accadere.

"In giornate piovose come queste che si fa?", mi chiedono.
Come a prendere accordo su un principio universale che nessuno può contraddire: col cattivo tempo si sta in casa.

Ed io rispondo sempre citando Billy Connolly:

"Non esiste il brutto tempo, solo i vestiti sbagliati!"

Anche in questo caso è meglio imparare dai cani e renderli ancora i nostri maestri. E' il cane che decide. Glielo chiedi: "ti va di uscire?" (certo chiediglielo col suo linguaggio, col rituale che mettete in atto prima di andare in passeggiata). Guarda cosa fa appena mette la testa sotto la pioggia. Se l'acqua non gli piace lo capisci subito, ma dagli una buona possibilità di mettersi in gioco. Per esempio, portalo in auto nel suo posto preferito; e lì comincia a camminare come se fosse la solita passeggiata.

Un consiglio per te: se non piove forte evita l'ombrello. Meglio un cappellino e un impermeabile (anche per le gambe), così ti gusti il momento!

Durante la passeggiata Lucky ha giocato con un labrador conosciuto giusto oggi. Lode al suo umano che lo porta fuori anche con questo tempo. Mi ha detto: "lo lasci pure, meglio se si conoscono da liberi" ed anche "eh... hanno bisogno anche loro, anche se piove!"... Grande!

Poi se ti va di ascoltare qualche consiglio su cosa fare nelle giornate di pioggia puoi scaricare una speciale registrazione audio GRATUITA.

Vi troverai la risposta a queste domande:
  • Quanto tempo deve passeggiare un cane ogni giorno?
  • Cosa puoi fare per il tuo cane nelle giornate piovose?
  • Cosa fare quando si lascia il cane a casa per diverse ore?
  • E' giusto far "sfogare" il cane al parco quando si rientra a casa dal lavoro?
  • Un semplice esercizio di educazione mentale e...
  • ...Come può aiutarti col richiamo?
  • Per i tecnici: cosa è l'arousal e cosa a che vedere con la concentrazione e la calma del cane?
In meno di dieci minuti le informazioni che fanno gola anche ai più esperti. Cosa aspetti? Mettilo sul tuo lettore mp3 ed ascoltalo in casa, auto, ufficio, metropolitana o quando vuoi tu...

A cura di Angelo Vaira

Istruttore cinofilo, Fondatore
ThinkDog

Potete scaricare la registrazione seguendo le indicazioni nel blog: La Via degli Animali

Strage di cuccioli sull'A10, LAV annuncia campagna

giovedì 13 novembre 2008

Confidiamo nel lavoro degli inquirenti per accertare la regolarità di questo trasporto di cuccioli che stanotte, sull’autostrada A10, è costato la vita a decine di loro e al trasportatore – dichiara Ilaria Innocenti, del settore Cani e Gatti della LAV Purtroppo le importazioni illegali di cuccioli di cani e gatti in Italia riguardano migliaia di animali, per un giro d’affari stimato in alcune centinaia di milioni di euro all’anno, con rischi per la sopravvivenza degli animali e pericoli sanitari per il nostro Paese.”

Per sensibilizzare i cittadini alla buona pratica di non acquistare un cucciolo ma di adottarlo da un rifugio, SABATO 29 e DOMENICA 30 NOVEMBRE la LAV sarà in 300 piazze d’Italia per raccogliere firme a sostegno di una petizione con la quale l’associazione chiede misure di controllo più efficaci e nuove leggi in materia di commercio di cani e gatti.

- LA LISTA
DELLE PIAZZE E' CONSULTABILE QUI

- LA PETIZIONE SI PUO' FIRMARE ANCHE ONLINE, CLICCARE
QUI

Ufficio stampa LAV 06 4461325 – 339 1742586
www.lav.it

NEWS: La LAV sarà in piazza anche SABATO 6 e DOMENICA 7 DICEMBRE, per ulteriori dettagli cliccare qui

Pellicce...li scuoiano vivi!!

sabato 8 novembre 2008

Oggi un evento importantissimo... Animalisti in piazza a manifestare contro le barbarie per soddisfare la vanità umana....Vergogna uomo primitivo dal cuore di pietra... assassino silenzioso...essere macchiato di sangue e sofferenza muta per abbellire la tua bruttezza d'animo...ti odio uomo cattivo senza etica e rispetto alla vita... grido piangendo sconvolta, disperata, per la visione di foto dimostrative, grido senza più fiato, per l'orrore che esiste verso animali torturati, uccisi, scuoiati vivi per una maggiore sofficità del pelo.... inconcepibile....inumano.... la causa non ha giustificazioni....prego un Dio che veglia il mondo...di illuminare quelle menti marce che meriterebbero solo l'oblio... chiedo disperata appello alle istituzioni, padri del potere, del giusto esempio, di intervenire esaltando il rispetto alla vita, ammonendo un commercio macchiato di sangue e di peccato. Il progresso regni maestoso... in quest'universo meraviglioso ricco di luce e d'amore...
Noi...angeli terreni...continueremo a lottare per una nobile causa...ogni essere merita vita dignitosa...Noi....ci saremo sempre!!!

Abbandonano la cagnolina Multa da 1400 euro

venerdì 7 novembre 2008

06-11-08

È una sentenza esemplare quella del giudice monocratico del tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, che ha condannato due coniugi di Ispica a 700 euro di multa ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali, per aver abbandonato la loro cagnolina. La denuncia è partita da Valentina Raffa, delegata provinciale dell'Organizzazione per la protezione degli animali (Oipa). A segnalare il fatto all'Oipa era stato un cittadino, che denunciava un uomo per l'abbandono di un cucciolo nei pressi di un cassonetto dei rifiuti. Sulla segnanazione appariva anche la targa dell'auto che aveva 'scaricato' per strada il cane.
Al momento del ritrovamento la cucciola era tutta ricoperta di vernice rossa: è stata quindi soccorsa, ripulita e affidata ad una famiglia che l'ha adottata. "Si tratta di una sentenza esemplare", ha sottolineato Raffa, in quanto "l'abbandono di un animale è punito dalla legge; la decisione del giudice non può che infonderci fiducia. Anche perchè l'Oipa ha registrato un incremento del fenomeno dell'abbandono e proprio in questo periodo non riusciamo più a sopperire alle inadempienze dei comuni che, morosi e creditori nei confronti dei canili, non fruiscono più del servizio di raccolta e cura dei randagi".

FONTE:
www.libero-news.it
"PENSAVO FOSSE SPAZZATURA"

La sentenza esemplare del giudice monocratico del tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, che ha inflitto una sanzione di 1400 euro a due coniugi, rei di avere abbandonato un cagnolino, ha destato notevole scalpore e merita un approfondimento. Ne abbiamo dato notizia proprio ieri, appena si è saputo della vicenda di questi due anziani coniugi ispicesi che, una volta tanto, sono stati colti in flagrante mentre legavano il cane a un cassonetto dell’immondizia. In realtà il processo ha appurato che è stato il marito ad eseguire “l’operazione”, ma ci è andata di mezzo anche la moglie, consenziente e favoreggiante. La difesa dell’uomo, al processo, è stata esemplare tanto quanto la sentenza. Essendo in campagna a fare lavori agricoli aveva riempito di rami e foglie un sacco nero che era finito nel baule della macchina assieme alla cagnolina anch’essa, per sfortuna, nera. Davanti al cassonetto l’uomo ha fatto un po’ di confusione e ha scaricato il cane, anziché il sacco nero. Insomma, un banale errore del quale si è accorto, una volta a casa confidandolo alla moglie. Beh, ormai era la frittata era fatta, cosa potevano farci? “ Magari tornare indietro” gli ha suggerito il magistrato. Altro argomento forte della difesa, che pare intenzionata a ricorrere in appello, pare sia stato che il cane non poteva considerarsi animale domestico, in quanto era stato trovato dai coniugi il giorno prima e, per parlare di abbandono, un cane deve stare in una casa un certo numero di giorni. Certo che in Italia mancheranno molte cose fondamentali, ma la fantasia si pesta per strada.

Oscar Grazioli

FONTE: www.libero-news.it

Animali, maestri di vita?

mercoledì 5 novembre 2008

Avete mai provato a guardare il vostro Fido o il vostro Micio e a pensare a lui come a qualcuno che vi può insegnare qualcosa di importante su voi stessi e sulla vostra vita?

L’artificioso stile di vita occidentale ha fatto sì che il nostro legame con gli animali sia diventato ormai quasi nullo. L’animale domestico è per molti l’unico vero legame non superficiale col mondo animale.

Tuttavia, per quanto li amiamo, a pochi di noi salta in mente di chiedersi se il proprio cane o gatto abbiano qualcosa da dirci o insegnarci. Certo, Fido non ci scriverà mai una lettera per svelarci i suoi segreti, e Micio non si siederà accanto a noi sorseggiando un tè e discettando di filosofia.

Ma siamo tanto sicuri che loro, come noi, non scendano su questa terra con un proprio piano evolutivo, e che non sia un caso che finiscano al fianco di una certa persona piuttosto che di un’altra?

Proviamo a osservare il nostro animale e a chiederci: “che cosa mi ha insegnato nella vita finora?”

Forse, con le sue difficoltà di comprensione, ci ha obbligato a sviluppare la pazienza e la considerazione per il punto di vista altrui; forse, attraverso una malattia, ci ha insegnato a prenderci cura con amore di un altro essere; forse, con la voglia di correre e giocare in compagnia sta cercando di insegnarci a divertirci di più.

Ma i suoi messaggi possono essere ancora più profondi.

I veterinari che hanno un approccio veramente olistico alla cura dell’animale riferiscono che non sono pochi i casi in cui esso presenta la stessa malattia dell’umano con cui vive, o addirittura la anticipa, come se volesse prendere su di sé una parte del peso.

Forse, il legame che esiste tra noi è più forte e più profondo di quanto abbiamo mai osato pensare.

Assumere questo nuovo punto di vista ci porta naturalmente a rispettarli ancora di più, e a porci nuove domande.

Ma allora, qual è la lezione che Fido è venuto a “imparare” e qual è il suo ruolo nella mia vita? In che modo posso cambiare il mio punto di vista per trovare la chiave delle nostre incomprensioni?

Spesso la situazione ci chiede di mettere in discussione noi stessi. Siamo troppo abituati a dare la colpa all’animale: “ha il vizio di tirare al guinzaglio perchè è un testardo”; “fa apposta a non rispondere quando lo chiamo”; “si comporta in un certo modo per farmi i dispetti”...

Consideriamo le nostre responsabilità: siamo sicuri che il nostro animale abbia capito cosa ci aspettiamo da lui? Ci siamo resi interessanti e autorevoli ai suoi occhi? Siamo coerenti? Abbiamo fatto qualcosa per rimediare? E se non ha funzionato, abbiamo tentato altre strade?

La relazione con l’animale, come tutte le relazioni, richiede presenza, capacità di ascolto, empatia, voglia di mettersi in discussione, disponibilità ad accettare aspetti dell’altro che non ci esaltano senza però fargliene una colpa e, nel caso degli animali, voglia e disponibilità a farsi capire da qualcuno che non parla la nostra stessa lingua.

Per capire i nostri amici a quattro zampe, studiamo i vari aspetti del comportamento animale, e poi affidiamoci anche all’ascolto diretto. Se siamo aperti e ricettivi, riusciremo anche a captare le loro emozioni, oppure immagini e persino parole o concetti.

Per ascoltare bisogna innanzitutto stare zitti, e poiché gli animali non usano le parole, non è sufficiente usare le orecchie: dobbiamo zittire anche la nostra mente, e focalizzarla sul nostro animale, mantenendola aperta e ricettiva.

Se consideriamo l’animale un essere degno di amore e di comprensione, necessariamente attiveremo nei suoi confronti tutte le risorse che attiveremmo nei confronti di un altro essere umano che desideriamo profondamente conoscere e amare.

E allora ci porremo anche domande come: in che modo è meglio educarlo? In che modo è meglio curarlo? In che modo è meglio alimentarlo? Come posso migliorare la sua qualità di vita?

Inizierà così un lungo, intricato, a volte difficile, ma al tempo stesso appagante e ricco percorso di ricerca nell’affascinante mondo degli animali.

A cura di Elena Grassi

FONTE: www.lifegate.it

Come somministrare i farmaci al gatto

domenica 2 novembre 2008

Pillole e pastiglie

I gatti non amano ingerire pastiglie. Quando è necessario somministrargliele, questa può essere una tecnica molto valida:

- inginocchiatevi sul pavimento, il gatto fra le ginocchia e con la testa rivolta in avanti. Imprigionategli le zampe anteriori serrando le cosce, le caviglie incrociate in modo che non possa scappare all'indietro. Assicuratevi che non possa divincolarsi, in modo da non potervi graffiare. Appoggiategli il palmo di una mano sulla testa, con il pollice e l'indice ai due lati della bocca: premendo leggermente e rovesciandogli appena la testa all'indietro dovreste riuscire a fargli aprire la bocca. Altrimenti, abbassategli la mascella, appoggiando il medio dell'altra mano sugli incisivi inferiori. La pillola dovrebbe essere mantenuta fra l'indice e il pollice della stessa. Assicuratevi di avere una buona illuminazione, che vi permetta di vedere all'interno della bocca: dovrete posizionare la pillola sulla lingua, il più in fondo possibile. Permettetegli di richiudere la bocca, e mantenendogli sempre la testa un po' alzata, massaggiategli gentilmente la gola finchè non inghiotte, quindi lasciatelo scappare libero [non sottovalutate l'abilità dei gatti nel far finta di inghiottire, sono state ritrovate medicine nei luoghi più impensati, ndt]. Dal vostro veterinario potete reperire un "lanciapillole": è una specie di siringa che, una volta introdotta nella bocca del gatto, rende semplice posizionare la medicina in fondo alla lingua.

Un altro sistema consiste nell'acquistare delle capsule di gelatina, svuotarle del contenuto e riempirle con la pillola o le pillole da somministrare al gatto. Questo è molto comodo nel caso si debbano somministrare pillole molto piccole o più di una per volta. Molti negozi (specialmente di alimenti biologici) vendono capsule di gelatina vuote, di misura 00. Attenzione che la comune gelatina sia realmente l'unico ingrediente: questa si scioglierà senza nessun danno per il vostro gatto, mentre eventuali additivi potrebbero non essere molto adatti!

Potete anche ricorrere, in maniera meno traumatizzante, ad un piccolo inganno [chiedete SEMPRE al veterinario se il medicinale in questione può essere somministrato a stomaco pieno, ndt]. Cercate di introdurre la pillola in un'offerta di cibo che il vostro gatto gradisca: ad es, polpette di carne... Quindi offritegliela sulla punta di un dito: è possibile che nel mangiare il bocconcino ingerisca la medicina senza neanche accorgersene! Molti gatti, tuttavia, imparano presto a mangiare tutto tranne la pillola!

Liquidi e sciroppi

Se non riuscite a farglieli leccare direttamente dal cucchiaino, per la somministrazione di liquidi potete utilizzare nuovamente una siringa piccola, priva di ago, con la quale iniettarli lentamente in bocca [i denti ferini non combaciano completamente, ed è molto facile far passare la siringa inserendola lateralmente, ndt]. Benchè sia infrequente che il gatto respiri con la bocca, e che il liquido possa andargli di traverso, è comunque opportuno dargli il tempo di deglutire prima di iniettarne altro.

I gatti vomitano con grande facilità e senza molta pena, specie se quello che hanno inghiottito non gli piace. Controllatelo per qualche tempo dopo la somministrazione: non è improbabile che rigetti la medicina appena girato l'angolo. Qualche croccantino dopo la somministrazione dovrebbe evitare questo tipo di problema.

Applicazioni topiche

Se dovete pulire, medicare o applicare una medicina localmente, provate questo sistema, specialmente se il gatto è recalcitrante:

- non iniziate subito con la zona interessata. Distraete il gatto accarezzandolo dove gli piace [generalmente la testa, il collo e la zona dietro le orecchie, ndt], parlandogli dolcemente e a lungo. Avvicinatevi alla zona da trattare gradualmente, per permettergli di abituarsi alla sensazione. A seconda del temperamento e della medicazione, potrebbe volerci più o meno tempo. Raggiunta l'area da curare, mentre effettuate il trattamento se possibile distraetelo con i croccantini, e ditegli quanto è stato buono...

A meno che non si tratti di una medicazione urgente, meglio non forzare: per trattamenti da ripetersi nel tempo è molto meglio arrivare a far tollerare la cura senza costrizioni, associandola con esperienze piacevoli.

Se invece fosse necessario provvedere subito al trattamento, afferratelo per la collottola, con una certa fermezza, e spingete la testa verso il basso: il veterinario vi può mostrare la tecnica corretta. Per i casi limite, quando il gatto reagisca aggressivamente, è preferibile immobilizzarlo con un asciugamano avvolto strettamente, per impedirgli di graffiare.

FONTE: www.inseparabile.com

Acne felina

I gatti sono affetti dall'acne al pari degli umani: ne sono responsabili le ghiandole sebacee localizzate sul mento, che causano depositi di materiale grasso contenente batteri, visibili come piccoli punti neri, o tracce di sporco. Le cause variano da fattori igienici a disfunzioni metaboliche, comprendendo anche eventuali allergie alimentari (ad esempio al lattosio contenuto nel latte, come alcune persone per il cacao). Talvolta il problema è originato da una inaccurata pulizia del mento ad opera del gatto stesso.

E' molto importante osservare una scrupolosa igiene delle stoviglie utilizzate dal gatto, per evitare che si sviluppi un'infezione: l'acne è sempre associata con la presenza di batteri. Quando il gatto mangia, il suo mento lascia dei residui batterici sulle pareti della scodella. Se questi non vengono rimossi, al prossimo utilizzo si spargeranno nuovamente per tutto il muso, creando le condizioni ideali per una follicolite.

CONSIGLI GENERALI:

- utilizzate ciotole di vetro o di acciaio inossidabile. E' quasi impossibile rimuovere i batteri da quelle di plastica.

-
lavate le ciotole dell'acqua e del cibo quotidianamente: questo eviterà il peggiorare della situazione. Soprattutto dove vi siano più gatti, questo evita che l'infezione si propaghi a tutti quanti.

- disinfettategli quotidianamente il mento con un prodotto consigliato dal veterinario. "Nolvasan", "Xenodine", "Betadine" sono comunemente utilizzabili. Nei casi più severi, ripetete l'operazione per due volte al giorno. NON USATE MAI DISINFETTANTI PER L'ACNE UMANA: sono troppo concentrati per l'epidermide del gatto e possono causare serie complicazioni. Analogamente, NON spremete i punti neri, ma detergeteli solamente.

E' indispensabile consultare il veterinario se l'acne non si risolve nel giro di una settimana o due, o se compaiono foruncoli e pustole infiammate. Potrebbe essere necessario un trattamento antibiotico o altro. Quando la situazione migliora, prendete l'abitudine di disinfettargli il mento settimanalmente, a scopo preventivo.

FONTE: www.inseparabile.com