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La dilatazione e torsione dello stomaco

sabato 22 novembre 2008

Il complesso dilatazione e torsione gastrica, conosciuta anche come GDV (acronimo anglosassone), nella sua forma più frequente, cioè quella acuta, rappresenta un’emergenza veterinaria. Come dice già il nome si tratta di un’alterazione dello stomaco , frequente nel cane e piuttosto rara nel gatto, per cui questo si dilata e ruota intorno al suo asse.

Per capire un po’ meglio questa patologia e quali possono essere alcune delle sue complicazioni può essere utile immaginare (con un certo grado di approssimazione) il primo tratto dell’apparato gastroenterico del cane come una lunga calza con entrambe le estremità aperte. L’esofago, la prima porzione, corre lungo il collo, entra nel torace e alla fine di questo, all’altezza del diaframma, si congiunge allo stomaco. Lo stomaco si può immaginare come un allargamento della calza, che poi tende a restringersi nuovamente passando alla prima parte dell’intestino. Tutte le parti della “calza” sono ovviamente collegate in continuità tra loro, quindi è possibile far passare un qualsiasi oggetto attraverso la prima parte, nell’”allargamento”, fino alla seconda parte .Tenendo a mente questa immagine, potete visualizzare la dilatazione e torsione dello stomaco come un aumento di volume molto marcato della parte di calza che si allarga; così marcato, soprattutto per la presenza di gas, che , all’interno di uno spazio stretto come l’addome del cane, tende a ruotare su se stessa , cosicchè, alla fine, nessun oggetto riesce più né ad entrare né ad uscire da essa.

Il complesso GDV rappresenta un’emergenza veterinaria anche perché non ruota solo lo stomaco, ma anche importanti vasi sanguigni addominali e a volte anche la milza e questo causa gravissime conseguenze sullo stato generale dell’animale. La rotazione può essere da mezzo giro (180°) a un giro completo (360°).
Alcune razze di cani sono particolarmente predisposte alla dilatazione-torsione gastrica: sono di solito le razze grandi, con torace lungo e profondo, come alani, pastori tedeschi, san bernardo, boxer, setter, dobermann, etc.., ma, sebbene più raramente, la torsione può presentarsi anche in cani di altre razze. Non è stato identificato un unico fattore scatenante e questa patologia continua a riconoscere molti fattori predisponenti oltre, come detto, alla conformazione fisica.
Sembra che i cani che mangiano una sola volta al giorno o che comunque ingeriscono grosse quantità di cibo, magari facilmente fermentescibile (pasta, pane, riso, cereali, legumi, …), che bevono molta acqua durante o subito dopo il pasto, che mangiano con eccessiva velocità e voracità, ingurgitando quindi anche molta aria oltre al mangime, che fanno intensa attività fisica a ridosso del pasto, siano maggiormente predisposti. Anche difetti della motilità gastro-intestinale o del transito esofageo o della giunzione gastro-esofagea possano rappresentare fattori predisponenti.
Infine, molti animali vanno incontro alla GDV come complicazione di malattie croniche sottostanti. È di vitale importanza per l’animale che il proprietario riconosca precocemente i sintomi della GDV: di solito l’addome si dilata molto e il cane tenta di vomitare, ma ha spesso solo conati ed elimina non cibo, ma quasi sempre materiale schiumoso biancastro (simile al chiaro d’uovo) e sbava in maniera abbondante. A causa dell’abnorme dilatazione dell’addome e anche del dolore il cane ha difficoltà a respirare normalmente: aumenta allora la frequenza respiratoria e il povero animale tende ad allungare il collo e ad allargare le zampe anteriori per mettersi in una posizione più comoda per respirare meglio. È ovvio che, almeno inizialmente, tutto questo rende il nostro amico molto irrequieto e nervoso. Se il proprietario a questo punto non capisce la situazione di pericolo e non porta immediatamente Fido dal veterinario le probabilità che lui sopravviva diminuiscono rapidamente con il passare del tempo.

L’intervento del medico, accertata la patologia eventualmente anche con l’aiuto di radiografie, consiste intanto nel tentare di stabilizzare il cane attraverso una fluidoterapia mirata e quindi contemporaneamente nel tentare di svuotare e riposizionare lo stomaco. A tale scopo, dopo aver anestetizzato Fido si procede a fargli ingoiare una sonda abbastanza lunga da arrivare nello stomaco; il passaggio della sonda dovrebbe consentire di detorcere lo stomaco, svuotarlo e “lavarlo”(lavanda gastrica). Se questo processo va a buon fine il cane viene risvegliato e nelle 24-36 ore successive viene tenuto sotto controllo per valutare l’insorgenza di complicazioni (che purtroppo sono piuttosto frequenti): aritmie cardiache, problemi coagulativi, infezioni in seguito alla “morte” della parte dello stomaco (e/o della milza) che era torta, ….

La GDV è una patologia che tende a recidivare, per cui di solito si consiglia anche un intervento chirurgico che serve a “fissare” la posizione dello stomaco nell’addome, in modo che non possa più ruotare (ma questo intervento non impedisce che lo stomaco di dilati !!). Questo intervento, chiamato “gastropessi”, viene anche consigliato in urgenza in quelle - per fortuna rare - evenienze in cui il solo passaggio della sonda non svuota lo stomaco o non basta a farlo ritornare a posto.

FONTE: www.veterinariagiustiniana.com