Codice Fiscale: 97508700586


Non tutti gli antiparassitari sono uguali (e non tutti vanno bene per il gatto)

martedì 16 settembre 2008

Alcuni antiparassitari registrati per gli animali d’affezione contengono delle sostanze incluse nella famiglia delle piretrine e dei piretroidi. Queste classi di molecole sono largamente utilizzate per il controllo degli insetti nocivi sia nella coltivazione (agricoltura e piante ornamentali), che negli ambienti domestici, che sugli animali domestici.
Queste sostanze sono ovviamente tossiche, ma sono molto più tossiche per gli insetti che per i mammiferi e per questo vengono utilizzate anche come antiparassitari esterni per i piccoli animali.
In generale i cani possono manifestare un’intossicazione da piretrine o piretroidi se assumono inavvertitamente queste sostanze per via orale, oppure più raramente a seguito dell’utilizzo di prodotti spot-on se il dosaggio utilizzato è molto maggiore di quello consigliato o se hanno una particolare sensibilità verso tali prodotti.
Il gatto non è però un piccolo cane: ha un metabolismo epatico differente e in soldoni questo significa che un dosaggio che va bene per il cane per il gatto spesso è tossico.
Quindi esistono antiparassitari che hanno una formulazione che va bene sia per i gatti che per i cani (e nelle pipette cambia solo la quantità di sostanza presente), mentre esistono alcuni antiparassitari che si usano tranquillamente sul cane, ma che nel gatto sono fortemente tossici.

Di solito sulle confezioni è riportata la specie a cui il prodotto è destinato e a volte è riportata anche la specie in cui il prodotto non deve essere utilizzato (in un caso sulla confezione c’è proprio un simbolo di divieto con dentro il gatto!!).
Purtroppo a volte l’errore è del proprietario disattento che pensa magari di utilizzare lo stesso prodotto su tutti e due i suoi animali (così ne compra uno solo e non fa confusione….),e non legge bene le indicazioni sulle confezioni, mentre in altri casi il proprietario sa di dover utilizzare due prodotti diversi e si attiene correttamente alle istruzioni…ma poi i suoi due amici si toelettano a vicenda, si stropicciano tra loro manifestandosi tutto il loro reciproco affetto, e il micio si ritrova esposto alla sostanza tossica.

L’intossicazione si manifesta con tremori diffusi, midriasi (le pupille sono dilatate),
ipersalivazione, a volte vomito e diarrea e a volte convulsioni. Soprattutto i gatti a cui sono stati applicati completamente degli spot on registrati solo per cani manifestano segni più violenti, con depressione o eccitazione del sensorio, disorientamento, tremori di diversi gruppi di muscoli (spesso quelli della testa e delle orecchie, ) difficoltà di movimento, ipertermia e convulsioni.
I sintomi di solito compaiono da pochi minuti a qualche ora dopo l’esposizione.
Se vi siete accorti di aver utilizzato per il vostro gatto un antiparassitario “proibito” ( o se solo il vostro cane utilizza un antiparassitario “proibito” per i mici, ma lui e il vostro gatto sono stati sufficientemente “promiscui”) , la prima cosa che dovete fare è sciacquare l’animale con acqua tiepida e sapone per allontanare il tossico e quindi rivolgervi ad un veterinario.

Se l’intossicazione è avvenuta per via orale (e questa evenienza può capitare tanto nel cane che nel gatto ) contattate invece subito il vostro veterinario in modo che sia lui a decidere come procedere.

Anche in questo caso la prevenzione è la soluzione migliore, quindi :

    - Leggete con attenzione il foglietto illustrativo dell’antiparassitario che state utilizzando, soprattutto se lo state utilizzando su un gatto.
    - Tenete sempre sotto chiave gli insetticidi che utilizzate in casa o per il giardino.

Se volete il mio personale consiglio, se avete in casa sia cani che gatti, evitate di utilizzare anche sui cani quei prodotti che non sono registrati anche per i gatti.