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Cani e gatti stimolano le stesse emozioni dei figli

domenica 18 gennaio 2009

E' stato rilevato un aumento della ossicitina, l'«ormone delle coccole», in chi gioca con i quattrozampe

ROMA

Chi ha bisogno di un figlio, se si ha un animale domestico? Un’affermazione di cui sono convinti tutti i più appassionati cinofili e gattofili, e che sembra trovare ora una conferma scientifica grazie agli studi di un team di biologi giapponesi: pare che dopo aver accarezzato e coccolato il proprio cane o gatto, e soprattutto aver stabilito un contatto anche visivo con lui, nei padroni aumentino i livelli di un ormone chiamato ossitocina, collegato anche alle emozioni dell’amicizia, dell’amore romantico e, cosa ancora più rilevante, di quello genitoriale. Come dire che i ’pet’ stimolano le stesse sensazioni positive di un pargolo in culla.

Soprannominato "ormone delle coccole" o "farmaco dell’amore" - riportano gli studiosi sulla rivista "Hormones and Behavior"- l’ossitocina, come confermano varie ricerche, è in grado di combattere lo stress e la depressione e di stimolare l’autostima negli umani. Per questa ragione Miho Nagasawa e Takefumi Kikusui, esperti della Azuba University, hanno voluto verificare se anche il contatto sociale fra specie differenti potesse amplificare la produzione di questo ormone.

«Miho ed io - sottolinea Kikusui - siamo grandi amanti dei cani e abbiamo notato che qualcosa cambia nel nostro corpo quando giochiamo a palla con loro e li abbracciamo. Perciò abbiamo reclutato 55 padroni di quattrozampe e i loro fedeli amici per una sessione di analisi in laboratorio». Gli arruolati del primo gruppo hanno fornito un campione di urina prima e dopo aver giocato con i loro cani per circa un’ora e mezza, mentre a un secondo gruppo è stato chiesto di non interagire con i loro quadrupedi.

Esaminando il liquido biologico, i ricercatori hanno rilevato un aumento del 20% della produzione di ossitocina nei padroni che avevano giocato con i loro animali stabilendo un contatto visivo di circa due minuti e mezzo in media, contro i 45 secondi dell’altro campione, in cui non si sono notati ’boom’ significativi di questo ormone. I biologi nipponici sono convinti che sia proprio per questo che la pet-therapy, ormai impiegata per curare un gran numero di malattie, è così efficace. E credono anche che l’uomo abbia addomesticato gli animali proprio per questa ragione: nell’antichità, dagli animali ricevevano non solo un aiuto nel lavoro, ma anche sensazioni positive e rilassanti.

FONTE: La Zampa.it