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Anche gli animali hanno il diabete

martedì 21 ottobre 2008

Nella pratica clinica capita ancora di sentirsi chiedere da un proprietario “ma come anche il cane ha il diabete?” Ebbene sì, purtroppo, anche i nostri amici animali possono avere il diabete.

Facciamo un breve riassunto: Le cellule dell’organismo per funzionare hanno bisogno di una fonte di energia; questa fonte è il glucosio, uno zucchero. Il glucosio deriva dall’alimentazione, circola con il sangue, e per entrare nelle cellule e dar loro energia ha bisogno di un’altra molecola, l’insulina. Se non c’è insulina, per quanto zucchero sia entrato nell’organismo con l’alimentazione e per quanto ce ne sia nel sangue, le cellule non possono utilizzarlo ed è allora proprio come se non ci fosse.

COS'E'?

Il diabete è quella malattia causata dalla mancanza di insulina (o da problemi nel suo funzionamento) per cui il glucosio si accumula nel sangue ma le cellule “non lo vedono” e continuano a chiedere energia.

In medicina veterinaria di solito si suddivide il diabete in 2 forme: quella per cui l’animale ha bisogno che qualcuno gli somministri insulina dall’esterno (così detto “diabete insulino dipendente”) e quella per cui modificazioni della dieta, aumento dell’attività fisica ed eventualmente altri farmaci possono essere sufficienti (così detto “insulino indipendente”). Questa suddivisione purtroppo è più spesso teorica che pratica e può accadere, più frequentemente nei gatti che nei cani, che un animale passi da una forma all’altra durante la sua malattia.

COME ME NE ACCORGO

I sintomi tipici del diabete sono aumento della produzione di urine o “poliuria” ( perchè l’organismo cerca di eliminare l’eccesso di glucosio nel sangue attraverso le urine), aumento della sete o “polidipsia” (perché se aumenta la produzione di urine e non aumenta l’entrata di acqua l’organismo tende a disidratarsi), aumento della fame e dimagrimento.

Di solito i proprietari possono notare che Micio o Fido svuotano più velocemente la ciotola dell’acqua e/o che urinano in luoghi non appropriati. Chi ha un gatto può notare che deve cambiare più spesso la lettiera. Inoltre gli animali diabetici tendono ad essere deboli, apatici, si stancano più facilmente. I gatti si toelettano meno attentamente. Nei casi avanzati si hanno spesso cataratte (più frequenti nel cane che nel gatto) oppure debolezza sugli arti posteriori (si osserva un atteggiamento tipicamente “plantigrado”, più spesso nel gatto che nel cane). Se la malattia procede senza essere stata diagnosticata o senza un efficace controllo possono insorgere segni più gravi: l’animale si disidrata, non mangia e vomita. Complicazioni renali , ketoacidosi, alterazioni del pH e degli elettroliti del sangue richiedono di solito un intervento tempestivo mediante ricovero, terapia fluida endovenosa 24h/24, terapia insulina più “aggressiva” e rendono la prognosi riservata.
Quindi se il vostro animale ha qualcuno dei sintomi sopra descritti, portatelo dal vostro veterinario il prima possibile perchè ha sicuramente bisogno di una visita.

COME SI DIAGNOSTICA

La diagnosi di diabete è oggigiorno piuttosto agevole. In quasi tutti gli ambulatori veterinari è possibile effettuare una misurazione estemporanea della glicemia. Se la glicemia è molto alta in un animale che ha i sintomi sopra descritti, probabilmente quell’animale ha il diabete. In caso di dubbi (soprattutto nei gatti che, a causa dello stress durante il prelievo, tendono ad avere dei transitori aumenti della glicemia) esistono altri test, di solito però non ambulatoriali, come la ricerca delle fruttosamine, etc. che possono aiutare a distinguere un’iperglicemia “reale” da un’iperglicemia transitoria da stress.
A volte il veterinario può reputare opportuno effettuare altre indagini diagnostiche oltre alla semplice glicemia, come emocromo, biochimico completo, ecografia addominale, etc. sia per riconoscere eventuali complicazioni, sia per valutare eventuali altre malattie che possono essere associate all’iperglicemia.

Esistono infatti alcune malattie, tra cui patologie ormonali, così come alcuni farmaci, che possono causare una persistente iperglicemia ; il loro riconoscimento e un trattamento tempestivo può evitare che l’animale diventi diabetico. Tra queste malattie ci sono l’ipotiroidismo, l’iperadrenocorticismo (o sindrome di Cushing), la fase diestrale nelle femmine (quella fase che inizia dalla fine dell’estro vero e proprio e dura circa 2 mesi), la pancreatite ed altre gravi infezioni. Tra i farmaci che possono causare iperglicemia ci sono i cortisonici, il megestrolo acetato (usato comunemente per alcune forme di malattie cutanee nel gatto oppure per prevenire il calore sia nei cani che nei gatti) e i progestinici (utilizzati anche questi per sopprimere il calore).

COME SI CURA

La terapia per il diabete consiste molto spesso nella somministrazione di insulina all’animale. Purtroppo a tutt’oggi l’insulina può essere somministrata esclusivamente mediante iniezione. Il tipo, il dosaggio e gli intervalli di somministrazione devono essere decisi dal veterinario curante sulla base della risposta dell’animale. Anche se molti proprietari all’inizio sono spaventati dall’idea di fare delle iniezioni al proprio animale, quasi tutti alla fine imparano a farlo senza problemi e la vedono come una routine. Spesso alla terapia insulinca è necessario associare una modificazione della dieta e un aumento dell’attività fisica.
A volte, per decidere il corretto dosaggio di insulina, è necessario effettuare una “curva glicemica” che richiede più prelievi durante l’arco della giornata e quindi necessita spesso di ospedalizzazione. Per il controllo a medio e lungo termine del paziente diabetico invece si cerca di insegnare ai proprietari a misurare a casa la glicemia, oppure a tenere sotto controllo l’andamento della terapia controllando i sintomi oppure la quantità di glucosio eliminato con le urine. Il veterinario di solito spiega anche ai proprietari come riconoscere e trattare una crisi ipoglicemica, che può insorgere come conseguenza di una eccessiva somministrazione di insulina.

Anche quando ben controllato, purtroppo il diabete, soprattutto nel cane si associa alla cataratta; gli animali diabetici inoltre tendono ad andare incontro più facilmente ad infezioni, in particolare delle vie urinarie. Altre complicazioni di solito intervengono se la glicemia non è tenuta sotto controllo e quindi la loro comparsa deve farvi correre dal veterinario. Il coma ketoacidosico è una complicazione potenzialmente mortale e deriva appunto dal mancato controllo della glicemia per intervalli di tempo variabili (a volte anche piuttosto brevi). Se il vostro animale diabetico è particolarmente abbattuto, vomita, non mangia e negli ultimi giorni vi è sembrato che il diabete fosse meno sotto controllo, è assolutamente tassativo farlo rivalutare dal veterinario.

Il diabete è una malattia frequente, potenzialmente grave e ad andamento cronico, cioè non guarisce mai, può solo essere tenuta sotto controllo. Eppure con l’aiuto del veterinario, un po’ di pazienza e molta perseveranza gli animali malati possono comunque godere di una vita soddisfacente e non necessariamente breve.

FONTE: www.veterinariagiustiniana.com