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Mutua e 118 per cani e gatti, entro l'anno una legge

giovedì 26 febbraio 2009

Anche trattati i temi legati alla lotta ai canili lager, rafforzamento dell'anagrafe canina, norme ad hoc per la pet-therapy e la ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, datata 1987

Roma

Il quesito resta aperto: amici a quattro zampe in prima classe, si o no? «Stiamo lavorando per arrivare a offrire le soluzioni migliori a chi si sposta in treno con il proprio cane», ha spiegato Maria Vittoria Brambilla, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo. Attraverso un questionario. È quanto è emerso, come la punta di un iceberg, nel corso del convegno «Nuove norme a tutela degli animali da affezione: verso una legge di riordino».

Queste le novità alla base di una proposta di legge bipartisan presentata in Senato da Laura Bianconi (Pdl) e Silvana Amati (Pd): dal servizio veterinario convenzionato, che mira ad abbattere l’iva al 20% sui farmaci e sui prodotti veterinari per i pet. Passando per una mutua dedicata a cani e gatti, utilizzando strumenti come il 118 per i ’pet’ feriti e bisognosi di cure immediate. Toccando anche la lotta ai canili lager e limando norme ad hoc per la pet-therapy e la ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia (1987), secondo quanto portato alla ribalta dalla senatrice Amati. In vista delle novità, è previsto anche il fiocco rosa di una guida completa con tutte le strutture alberghiere, di ristoro e di villeggiatura dove sono bene accetti anche gli animali domestici. «Si tratta di uno strumento di lotta concreta contro l'abbandono degli animali», ha concluso il sottosegretario, «che ogni anno si ritrovano in 750 mila rifiutati dai loro padroni».

Importante sarebbe poi l’introduzione dell’anagrafe dei gatti e il microchip per i felini. Questo quanto sottolineato dalla Brambilla, che ha rivelato di possedere una popolazione di animali da lei stessa definita «un pò naif: 14 cani, 23 gatti che sono tutti di strada, visto che - sottolinea - ho rilavato la gestione del canile di Lecco tanti anni fa. E questo ha fatto sì che tutti casi più disperati finissero in casa mia. Ho 4 cavalli, 2 asini che sono stati salvati, uno dei quali era destinato ad essere il brasato della Festa dell’Unità di un paese della Lombardia e questo proprio non potevo permetterlo. E poi ho capre e caprette varie che erano destinate a pranzi di Pasqua. Ho anche 200 piccioni che vivono liberi nel mio giardino nei confronti dei quali, secondo me è stata fatta una persecuzione ingiusta. Non nascondo che tutto questo è molto impegnativo». In ultimo, il sottosegretario Brambilla, spezza una lancia a favore delle “gattare” di Roma: «Ci sono tante colonie feline nella Capitale, fino a qualche anno fa si pensava che il gatto se la potesse cavare andando in giro per strada: ora invece ha una aspettativa di vita che si aggira intorno ai 6 anni contro i 15 di quelli che vivono in casa. Le gattare hanno bisogno di sostegno e il loro ruolo sociale non viene mai riconosciuto neanche a livello locale e nè in generale dai cittadini».

L’obiettivo comun(qu)e è quello di dar vita, entro il 2009, a una legge quadro che possa tutelare sotto tutti gli aspetti i diritti degli animali e delle persone che li amano.

Antonio Ctolo, dirigente dell’ufficio Politiche giovanili del dicastero a viale Trastevere ha avanzato anche un protocollo d’intesa fra la Lega anti-vivisezione (Lav) e il ministero dell’Istruzione per prevenire forme di violenza sugli animali da parte dei giovani.

Roberta Maresci

FONTE: La Zampa.it