Il prossimo sabato 24 Aprile ci sarà il corteo nazionale per fermare Green Hill, l'appuntamento è alle ore 14:30 in Piazza del Municipio, Montichiari (BS). Di che cosa si tratta? Ecco la campagna nel dettaglio:
Il sistema della vivisezione ha molte facce e molte angolature da cui guardarlo e affrontarlo. A noi interessa osservarlo dalla parte che riteniamo più importante, dalla parte degli animali, vittime di questa industria della ricerca.
Gli animali arrivano nei laboratori grazie ad allevamenti specializzati, autorizzati dal governo a farli riprodurre e spedirli verso un triste destino di sofferenza e prigionia. Uno di questi è Green Hill, situato a Montichiari (BS), l’unico che alleva cani beagle da laboratorio in Italia e uno dei più grandi allevamenti d’Europa.
Negli scorsi anni il movimento antivivisezionista italiano ha combattuto una forte campagna per vedere la chiusura dell’allevamento Stefano Morini, che per trent’anni ha dominato il mercato italiano “producendo” cani e molte specie di roditori per i laboratori di vivisezione. La chiusura di Morini è un passo significativo e ha un forte valore simbolico, perché è un risultato ottenuto col sudore degli attivisti che hanno messo le loro energie in prima persona, senza attendere che un cambiamento calasse dall’alto.
Adesso vogliamo puntare i riflettori e le nostre energie verso un’altra “fabbrica di cani” presente in Italia.
Il mercato principale di Green Hill da alcuni anni a questa parte è quello europeo più che quello italiano, ed è lì che sta puntando. Il progetto di Marshall Inc., l’azienda americana che è proprietaria dell’allevamento, è diventare il fornitore principale dei laboratori di tortura europei.
Green Hill e Marshall hanno infatti un progetto di espansione che prevede la costruzione di altri capanni che porterebbero a ben 5.000 i cani presenti dentro l’allevamento. Numeri che possono sembrare incredibili e che devono far capire l’enormità del problema vivisezione, una macchina che macina vite giorno dopo giorno nei centri di ricerca privati, universitari e militari. Un progetto che porterebbe Montichiari ad essere il fulcro della vivisezione canina in tutta Europa.
A questo progetto e a tutto il sistema della vivisezione vuole opporsi la campagna “Salviamo i cani di Green Hill”, per squarciare il velo di segretezza che avvolge la tortura di milioni di animali, incepparne il funzionamento e dare un nome a chi ne è responsabile.
Il sistema della vivisezione ha molte facce e molte angolature da cui guardarlo e affrontarlo. A noi interessa osservarlo dalla parte che riteniamo più importante, dalla parte degli animali, vittime di questa industria della ricerca.
Gli animali arrivano nei laboratori grazie ad allevamenti specializzati, autorizzati dal governo a farli riprodurre e spedirli verso un triste destino di sofferenza e prigionia. Uno di questi è Green Hill, situato a Montichiari (BS), l’unico che alleva cani beagle da laboratorio in Italia e uno dei più grandi allevamenti d’Europa.
Negli scorsi anni il movimento antivivisezionista italiano ha combattuto una forte campagna per vedere la chiusura dell’allevamento Stefano Morini, che per trent’anni ha dominato il mercato italiano “producendo” cani e molte specie di roditori per i laboratori di vivisezione. La chiusura di Morini è un passo significativo e ha un forte valore simbolico, perché è un risultato ottenuto col sudore degli attivisti che hanno messo le loro energie in prima persona, senza attendere che un cambiamento calasse dall’alto.
Adesso vogliamo puntare i riflettori e le nostre energie verso un’altra “fabbrica di cani” presente in Italia.
Il mercato principale di Green Hill da alcuni anni a questa parte è quello europeo più che quello italiano, ed è lì che sta puntando. Il progetto di Marshall Inc., l’azienda americana che è proprietaria dell’allevamento, è diventare il fornitore principale dei laboratori di tortura europei.
Green Hill e Marshall hanno infatti un progetto di espansione che prevede la costruzione di altri capanni che porterebbero a ben 5.000 i cani presenti dentro l’allevamento. Numeri che possono sembrare incredibili e che devono far capire l’enormità del problema vivisezione, una macchina che macina vite giorno dopo giorno nei centri di ricerca privati, universitari e militari. Un progetto che porterebbe Montichiari ad essere il fulcro della vivisezione canina in tutta Europa.
A questo progetto e a tutto il sistema della vivisezione vuole opporsi la campagna “Salviamo i cani di Green Hill”, per squarciare il velo di segretezza che avvolge la tortura di milioni di animali, incepparne il funzionamento e dare un nome a chi ne è responsabile.