Vita da cane recita il detto. A Portula non se la passano bene nemmeno i gatti. Vietato dar da mangiare ai felini randagi: è l’ultima ordinanza, datata 10 agosto, del sindaco Vanni Schirato.
Non si arrabbi il wwf: «Non ho assolutamente nulla contro gli animali» assicura il primo cittadino. «Ma nelle frazioni le colonie feline e i loro componenti sono aumentati a dismisura. Vogliamo contrastare l’abitudine di alcuni a sfamare artificialmente i gatti: è una questione di decoro e igiene».
Suolo pubblico o suolo privato cambia poco. Chi venisse sorpreso ad abbandonare cibo nel territorio di Portula incapperà in una sanzione amministrativa.
Cinquanta euro per la precisione, cento in caso di reiterazione: «Non possiamo intervenire in modo diverso» ammette Vanni Schirato. «I gatti si riproducono a macchia d’olio e più volte l’anno. Sterilizzarli costa parecchio. Spendiamo a dovere per occuparci dei cittadini, sborsare cifre così onerose per i gatti mi sembra davvero fuori luogo».
Senza dimenticare che nelle ultime settimane le lamentele dei residenti sono cresciute parecchio: «Nelle frazioni di Gila, Castagnea e Galfione il problema è serio: si trovano gatti ovunque, sporcano provocando inconvenienti igienici ed entrano nelle case. Dobbiamo assolutamente mettere un freno a questa situazione di disagio» prosegue il sindaco di Portula.
In altre parole la guerra ai gatti randagi è aperta. Ai vigili urbani il compito di far rispettare l’ordinanza: «Saremo intransigenti» assicura Schirato. «Lo facciamo per il bene della comunità: vogliamo un paese pulito».
FONTE: www.ilbiellese.it