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ANIMALI ABBANDONATI: A ROMA LA SOLUZIONE

giovedì 10 giugno 2010





L’estate si avvicina ed ancora una volta si inizia ad affrontare il problema degli animali domestici abbandonati, in prevalenza cani. Purtroppo sono ancora molti coloro che, in modo approssimativo e sprovveduto, decidono di diventare “padroni” di un cane o di un gatto: Subito dopo si accorgono, senza aver debitamente valutato prima ogni aspetto, che il loro nuovo inquilino non è un soprammobile che dove lo metti sta, in attesa che si decida di giocarci un po’, ma è un essere vivente, pensante, capace di sentimenti che molti neanche immaginano o che spesso sottovalutano. È comunque un essere che ha proprie necessità, fisiologiche, comportamentali, sentimentali. È un essere che vive ogni momento del giorno e della notte, ognuno con proprie abitudini ancestrali e con proprie esigenze.

Per valutare bene questi aspetti abbiamo avuto un incontro con Vanessa Branca, ideatrice del progetto “La Città dei Cani” già approvato dal Comune di Roma che sta provvedendo (ci auguriamo con tempi non biblici) alla realizzazione delle strutture.

Dall’incontro, avvenuto presso l’attuale sede messa a disposizione dal Villa Bau Village, grazie alla sensibilità e professionalità del Presidente della struttura, Pier Paolo Azzoni, abbiamo tratto alcune indicazioni e considerazioni che ci sembra vadano nella giusta direzione per ricreare una sinergia tra umani ed animali ormai da tempo sopita od addirittura scomparsa, soprattutto nelle grandi città.

È bene precisare subito che “La città dei cani”, non è un canile, nonostante tratti, a prima vista, prevalentemente di cani, ma è la realizzazione di un progetto, in fase di realizzazione, con lapartecipazione del Comune di Roma. Il completamento dei lavori è previsto entro due anni, quando tutto diventerà operativo e finalmente avremo una struttura educativa di alta valenza sociale, una organizzazione variegata che si occupa a tutto campo non del cane, ma della più complessa relazione cane-uomo. L’animale non viene più visto come un soggetto autonomo che viene acquistato, anche se tramite l’adozione gratuita, da un “padrone”, ma viene visto come parte di un binomio costituito da uomo e cane, messi insieme nello stesso habitat (la casa) dove entrambi devono abituarsi a convivere nel reciproco rispetto delle necessità fondamentali dell’altro. Poiché in tale contesto non è certo il cane a potersi scegliere il giusto padrone, dovrà essere l’uomo a saper scegliere il giusto cane. Per fare questa scelta non ci si può basare solo sul desiderio, a volte spinto da banale vanità, ma occorre fare delle valutazioni che normalmente non si è in grado di fare, semplicemente perché non si ha l’adeguata conoscenza

Da qui inizia il lavoro della “Città dei Cani”, un lavoro che non si limita ad individuare le giuste “coppie”, ma che prosegue in una assistenza a largo raggio fornendo indicazioni, suggerimenti e soluzioni a seconda della difficoltà da affrontare, compresa la sventurata ipotesi di dover rinunciare, per qualsivoglia motivo, a quel cane prima tanto desiderato.

Ancora una volta, continuando l’intervista, ci siamo resi conto che il progetto “La città dei Cani” non si esaurisce qui, ma va oltre, affrontando altri aspetti finora mai pensati. Come detto non si parla di un canile, sebbene ben organizzato e funzionale, non si parla solo di adozioni, sebbene molti canili hanno fallito anche questo punto, ma l’idea è stata ben altra e ben più articolata: “La città dei cani” è un polo educativo dove ogni aspetto, dall’adozione alla educazione, all’addestramento, all’alimentazione, alla cura ed alla prevenzione viene trattato professionalmente. Ed ancora di più, la città dei cani è anche un punto di ritrovo dove possono incontrarsi, per passare una buona giornata, sia proprietari di cani con le loro famiglie, bambini compresi, sia coloro che cani ancora non ne hanno.

Traspare da tutto questo la mentalità di marketing di Vanessa Branca, che ha realizzato un progetto articolato e complesso che, con lo stesso marchio, andrebbe esportato ovunque ce ne sia bisogno.

Allo stato attuale, sempre in virtù di una mentalità propositiva e non attendista, nel mentre si aspetta che il Comune di Roma provveda ad eseguire i necessari lavori per la realizzazione completa del progetto, Vanessa Branca ha già dato inizio alle attività, usufruendo della disponibilità ed alta professionalità del Villa Bau Village, gestito e controllato da Pier Paolo Azzoni, Presidente del Centro. Anche qui, evidenziando che tutto è organizzato in regime di volontariato, le attività sono molteplici e sostanzialmente più articolate rispetto a quelle svolte dal consueto canile.

Nei fatti Villa Bau Village, oltre ad essere asilo per cani da anni, ha inaugurato nel 2009 uno spazio lungo il Tevere a Ponte Milvio, dove, tra l’altro, nel completamento delle attività ludiche per cani, è presente anche una specifica piscina. Al contempo ha riservato uno spazio alla “Città dei Cani”, cosicché, sistematicamente, con competenza e professionalità, si procede alle “adozioni”, secondo un preciso programma di lavoro. I successi conseguiti in questa attività rendono il progetto appetibile anche ad altri canili, almeno quelli che virtuosamente intendono cimentarsi nel complesso mondo delle adozioni, facendo si, appunto, che si formi un polo cittadino a cui tutti possono rivolgersi, ferme restando le peculiarità di ognuno.

Il personale del Villa Bau Village, inoltre, provvede, tramite educatori specializzati ed addestratori, a fornire tutte quelle indicazioni che servono per dare soluzione a qualsiasi problema; attività che non si limita al solo giorno dell’adozione, ma prosegue nel tempo, dando garanzia a chi ha un cane di trovare una corretta risposta ed una assistenza gratuita e professionale.

Segnaliamo anche che, per qualsiasi informazione riferibile ai nostri cani (e non solo cani), è possibile rivolgersi allo specifico “Sportello tutela diritti degli animali” all’indirizzo e-mail sos@villabauvillage.it o telefonare al numero 06/3296764 (tel/fax). Tale servizio è stato encomiabilmente attivato dal XX Municipio del Comune di Roma.

Maurizio Lintozzi
Fonte: tiberiade.it del 09-06-10