Non è abbastanza...
venerdì 29 agosto 2008
Come associarsi o effettuare una libera donazione
giovedì 28 agosto 2008
- SOCIO ORDINARIO: la quota annua è di 10 Euro
- SOCIO SOSTENITORE: la quota è di 50 Euro
La scheda di iscrizione è scaricabile qui.
E' possibile effettuare il versamento direttamente online tramite PayPal (il sistema accetta le carte di credito più diffuse e anche la Postepay), cliccare il tasto Donazione.
Carta Postepay: 4023 6004 6531 1993
Bianca cerca nuova famiglia!
lunedì 25 agosto 2008
Colonie feline "PROTETTE"
giovedì 14 agosto 2008
CHI SI OCCUPA DELLE COLONIE
Le ASL hanno censito a Roma, città storicamente e culturalmente legata da sempre a una pacifica e benvoluta convivenza con i gatti, circa 400 colonie feline. Tra queste si possono annoverare quelle più grandi e famose nel centro storico.
Le persone che si occupano della nutrizione e della cura degli animali sono privati cittadini o appartenenti ad associazioni di volontariato, mossi unicamente dal grande amore verso gli animali e non sovvenzionati in alcun modo da denaro pubblico.
La tradizione vuole che siano principalmente le donne a prendersi cura degli animali (da qui il termine di "gattare" per indicarle), ma sono sempre più gli uomini e i giovani che vogliono dedicarsi ad attività di cura e tutela di questi amici a quattro zampe.
Il servizio veterinario della ASL provvede alla sterilizzazione gratuita dei componenti la colonia felina e fornisce assistenza sanitaria quando necessario (con farmaci a carico dei responsabili delle colonie).
Leggi il "decalogo dell'Eco gattara"
COSA FARE PER LE COLONIE
Ciò non toglie che ci si aspetti solidarietà, comprensione o quanto meno tolleranza da parte di coloro che non si occupano dei gatti ma risiedono nella zona limitrofa alla colonia felina.
L'attività di gestione della colonia, infatti, deve essere condotta dal responsabile nell'assoluto rispetto dei luoghi e delle persone, cercando di recare il minor disturbo possibile e contenendo il numero degli animali.
Una buona convivenza con gli animali e la repressione di atti che possano recare danno agli stessi (maltrattamenti, allontanamenti o quant'altro possa nuocere alla loro salute e integrità) saranno segno di grande civiltà e rettitudine.
Chiunque volesse, comunque, può contribuire donando al responsabile confezioni di cibo o avanzi che lo stesso provvederà a dare ai gatti, negli orari stabiliti e ai quali gli animali sono abituati, senza lasciare vassoi o carte per strada.
COLONIE CONDOMINIALI
Le leggi di tutela degli animali che vivono in stato di libertà hanno dettato norme precise in materia di colonie feline nella proprietà condominiale.
Gli animali, di proprietà dello Stato, che maggiormente troviamo nelle aree condominiali comuni, sono gli uccelli e i gatti.
La legge regionale n. 34/97 riconosce al gatto il diritto al territorio formulando un espresso divieto di spostamento dei soggetti dal loro habitat (art.11), intendendo per habitat il luogo dove i gatti trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione, identificando con questo termine aree pubbliche e private.
Pertanto la permanenza dei gatti nelle aree condominiali, siano esse cortili, garage o giardini, è da considerare assolutamente legittima, alla stregua della presenza degli uccelli sugli alberi; d'altro canto, al fine di escludere ogni sorta di disturbo per i condomini, la legge prevede che il loro numero sia tenuto sotto controllo attraverso la sterilizzazione e che gli animali siano nutriti nel rispetto dell'igiene dei luoghi.
È comunque consentito di lasciare una ciotola per l'acqua, soprattutto nel periodo estivo (è previsto un accordo con l'AMA perché le ciotole non vengano rimosse). La presenza di persone zoofile che si occupano dei gatti è quindi garanzia di animali in buona salute e controllati dal punto di vista demografico.
Non deve essere operata pertanto alcuna criminalizzazione generalizzata verso chi si occupa dei gatti liberi che hanno trovato il loro habitat in aree condominiali. Ricordiamo anche che il gatto, anche se ben nutrito, resta il principale antagonista dei topi (in alcune zone di Roma, purtroppo il problema è ancora fortemente sentito).
COSA POSSIAMO FARE INSIEME
L'Ufficio si occupa non solo di informare i cittadini sui diritti degli animali ma agisce direttamente a tutela degli stessi, in applicazione delle normative vigenti e con ferma volontà di repressione di tutti quei comportamenti che ledono la dignità degli animali e provocano loro sofferenze o morte.
A tale proposito l'Ufficio si occupa di raccogliere le segnalazioni da parte dei cittadini ed interviene, in via diretta o per mezzo dell'autorità di polizia giudiziaria, per reprimere e punire comportamenti illeciti e indecorosi nei confronti degli animali.
Si ricorda a tutti che le azioni che portano alla morte degli animali (come lo spargimento di veleno) o i maltrattamenti costituiscono dei reati e sono sanzionati dal codice penale.
Si invitano pertanto tutti i cittadini, zoofili e non, a prestare attenzione affinché non vengano commesse azioni illecite nei confronti di qualsiasi animale e a denunciare i responsabili a questo Ufficio e alle autorità di pubblica sicurezza (indistintamente polizia, carabinieri, vigili urbani), tenute a raccogliere denunce e ad intervenire per reprimere i reati.
CHIEDETE NOTIZIE AL RESPONSABILE DELLA COLONIA FELINA DELLA VOSTRA ZONA: VI SAPRA’ DARE UTILI INFORMAZIONI E POTRA’ SFATARE MOLTE FALSE CREDENZE SUI GATTI.
FONTE: www.udacomuneroma.it"CANI LIBERI ACCUDITI" nel Comune di Roma
Art. 33 - Cani liberi accuditi
2. Le associazioni animaliste, o i privati cittadini che abitualmente si prendono cura dei cani che vorrebbero far riconoscere come cani liberi accuditi, propongono all’Ufficio competente per la tutela degli animali ed al Servizio veterinario della Azienda USL territorialmente competente per i parere tecnico il riconoscimento dei singoli cani, dei quali assumono l’onere della gestione volto a garantire all’animale i parametri minimi di sostentamento dei cani.
3. I cani liberi accuditi devono essere vaccinati e sterilizzati gratuitamente dal Servizio veterinario della Azienda USL territorialmente competente, o da un medico veterinario libero professionista convenzionato con il Servizio Veterinario della Azienda USL territorialmente competente o da un medico veterinario indicato dalle associazioni di volontariato animalista e per la protezione degli animali regolarmente iscritte all’Albo regionale.
4. I cani liberi accuditi, dopo vaccinazioni e sterilizzazioni, devono essere iscritti all’anagrafe canina, muniti di microchip a nome dell’associazione animalista di riferimento o del privato cittadino o del competente Ufficio comunale per la tutela degli animali e portare una medaglietta ben visibile dove devono essere indicati chiaramente la dicitura “cane libero accudito”, recapito telefonico e dati del privato cittadino che abitualmente si prende cura dell’animale.
5. I cani liberi accuditi sono reimmessi sul territorio e sono seguiti a titolo gratuito, per quanto di competenza, dal Servizio Veterinario Azienda USL competente per territorio, o da un medico veterinario libero professionista convenzionato con il Servizio Veterinario della Azienda USL territorialmente competente o da un medico veterinario indicato dalle associazioni di volontariato animalista e per la protezione degli animali regolarmente iscritte all’Albo regionale e dall’Ufficio comunale competente per la tutela degli animali.
FONTE: www.udacomuneroma.it
Evitiamo il pericoloso "COLPO di CALORE"
sabato 9 agosto 2008
Il colpo di calore è solitamente il risultato di un’ inadeguata dispersione del calore (che negli animali non avviene mediante il sudore, come capita a noi esseri umani, ma avviene soprattuto attraverso la respirazione).
L’esposizione ad elevate temperature ambientali può rendere l’immagazzinamento del calore molto più rapido rispetto alla sua dispersione da parte degli animali, e questo è più frequente nei cani di razza grande, nei così detti brachicefalici (bulldog ed affini) o negli animali obesi (ma non sono esclusi tutti gli altri!!).
Tipicamente il colpo di calore si manifesta in quegli animali che vengono lasciati chiusi in macchina dai proprietari durante il giorno. In un’automobile con i finestrini chiusi , esposta al sole, con una temperatura esterna neppure troppo elevata, diciamo intorno ai 20-25°C, la temperatura interna raggiunge molto rapidamente i 50°C (in circa 20-30′ per l’esattezza). Questa temperatura, soprattuto negli animali prima citati, ma anche negli altri, può portare a gravissime alterazioni e anche alla morte in meno di un’ora.
Nel caso in cui il vostro animale sia andato incontro ad un colpo di calore manifesterà ovviamente un grave aumento della temperatura corporea, depressione, abbattimento, difficoltà respiratorie spesso con grave aumento della frequenza respiratoria, a volte vomito e feci fluide, spesso con sangue e nei casi più gravi convulsioni e/o coma.
In questo caso la prima cosa che dovrete fare è cercare di abbassare la sua temperatura corporea mentre contattate rapidamente il vostro veterinario. Per abbassare la temperatura potrete bagnare l’animale, meglio con acqua tiepida piuttosto che fredda e poi potrete utilizzare un ventilatore (o le ventole della macchina) per mantenerlo fresco. Anche l’uso dei siberini dietro il collo, sull’inguine o sotto le ascelle può essere utile.
Il colpo di calore non si risolve quando la temperatura si abbassa, quindi non pensate di poterlo gestire da soli. Purtroppo anche se riuscirete ad abbassare la temperatura fino ad un livello accettabile (intorno ai 39.5°C), il vostro animale potrebbe già aver sviluppato tutta una serie di complicazioni (renali, cardiache, coagulative, neurologiche,…) che potrebbero portarlo a morte, per cui considerate che sarà sempre comunque necessaria la valutazione di un medico veterinario.
Detto questo è ovvio che il primo buon consiglio che un veterinario può darvi non è su come comportarvi quando il colpo di calore si manifesta, ma su come evitarlo. Quindi attenzione a non lasciare i vostri animali al sole, legati o chiusi in macchina, in maniera che non possano cercare un po’ d’ombra e di fresco quando si accorgono di non farcela più. Se non siete riusciti a trovare un parcheggio all’ombra, non potete portare il vostro animale con voi e non c’è nessuno che lo possa tenere fuori dalla macchina mentre voi svolgete le vostre faccende, almeno non chiudete ermeticamente i finestrini e ogni 5-10′ andate a prendere il vostro amico e fatelo uscire dalla macchina, magari bagnandogli un pò il pelo e offrendogli anche una bella ciotola di acqua fresca.
FONTE: www.veterinariagiustiniana.com
Se si trova un cane vagante:
In assenza di medaglietta recante un numero di telefono o di altra informazione per risalire al proprietario, ai sensi delle leggi regionali che hanno recepito la legge nazionale n. 281/91 sulla tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo, è obbligatorio denunciarne il ritrovamento presso una forza di Polizia oppure al Servizio Veterinario della Azienda Usl.
La denuncia certificherà peraltro la condizione di cane vagante ritrovato e servirà a perseguire il responsabile dell’eventuale abbandono.
Il cane vagante sarà consegnato, unitamente al verbale della Pubblica Autorità, alla struttura di accoglienza - pubblica o privata convenzionata - competente per territorio ovvero al canile municipale o al canile convenzionato con il Comune sul cui territorio è stato ritrovato il cane.
Chi consegna il cane a una struttura pubblica non accompagnato da regolare denuncia ne diventa automaticamente il nuovo proprietario e sarà tenuto a pagare tutte le spese sanitarie e di mantenimento presso la struttura stessa.
Potrà essere la struttura, in assenza di posto o prendendo atto dell’esplicita volontà della persona che l’ha trovato, a predisporre un affidamento provvisorio in attesa delle indagini sul ritrovamento frutto di un abbandono o uno smarrimento.
Se il cane si trova su una sede stradale o nei pressi e può essere un pericolo per sé e per gli altri chiamate immediatamente per evitare un possibile incidente automobilistico la Polizia Stradale presso la Polizia di Stato n.113 o per le strade urbane la Polizia locale presso il centralino del Comune o della Provincia.
SE SI TROVA UN GATTO VAGANTE:
L’iter da seguire è analogo a quello del ritrovamento del cane vagante, ma è necessario appurare con la massima attenzione che il gatto sia effettivamente smarrito o abbandonato e non sia membro di una colonia felina o semplicemente a passeggio.
Attenzione: a differenza del cane, il gatto non ha obbligo di iscrizione all’anagrafe e quindi non deve avere un contrassegno di riconoscimento. Solo i gatti che hanno il “Passaporto europeo per animali domestici” devono avere obbligatoriamente un microchip.
FONTE: www.infolav.org